ORGANISMO DI MEDIAZIONE ISCRITTO AL N. 809 DEL REGISTRO DEGLI ORGANISMI CONCILIATIVI ED AL N. 427 DELL'ELENCO DEGLI ENTI DI FORMAZIONE ACCREDITATO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA

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Corso di Formazione Professionale nel Terzo Settore

A chi si rivolge?

Il Corso si propone di fornire una formazione avanzata e un aggiornamento multidisciplinare, previsto dall’attuale normativa, ed è rivolto a tutti quei Professionisti, Avvocati e Dottori Commercialisti, Consulenti, Organizzazioni ed Operatori profit e no profit, che vogliono sviluppare conoscenze e competenze nell'ambito del Terzo Settore, che vogliano curare l’aggiornamento e la formazione professionale e che assistono da vicino organizzazioni non profit, per accompagnarle nella fase di ingresso e di permanenza nel Terzo Settore. La nostra idea di formazione nel Terzo Settore è molto più che un atto formativo di mera organizzazione di un ciclo di incontri, di un seminario e di un corso, ma è per noi la creazione o incrementazione di un processo di rete, ed è una formazione non solo rivolta ai singoli, ma anche alle organizzazioni. È una formazione attenta al contesto di comunità locale e di territorio fisico, che si apre e prepara maggiormente alle culture e alle istanze di cui è portatrice, andando oltre l’idea di un evento formativo spot, o di una mera risposta ai bandi ed ai canali di finanziamento.

Programma del Corso

1. Introduzione al Terzo Settore: Definizione e caratteristiche del Terzo Settore - La normativa di riferimento in Italia - Le tipologie di organizzazioni del Terzo Settore. 2. Inquadramento civilistico: Adeguamenti statutari degli Enti non profit e delle Onlus - RUNTS, Il registro unico nazionale del Terzo settore e le procedure di iscrizione - Enti religiosi e rami ETS. 3. La rendicontazione negli ETS: Il regime fiscale degli ETS: Fiscalità diretta e qualifica tributaria - La gestione finanziaria e contabile e la nuova disciplina del cinque per mille - I regimi forfettari. 4. La comunicazione e il fundraising: La comunicazione interna ed esterna - L'utilizzo dei social media nel Terzo Settore - La raccolta fondi e il fundraising. 5. Il volontariato e il servizio civile: La normativa sul volontariato - La gestione del servizio civile - L'organizzazione del lavoro con i volontari. 6. Best practices e case studies: Analisi di best practices nel Terzo Settore - Studio di casi di successo nel Terzo Settore - Analisi delle principali sfide e criticità del settore.

Cos’è il Terzo settore?

Il Terzo settore è un termine utilizzato per indicare l'insieme delle organizzazioni che hanno finalità sociali, culturali o ambientali e che non sono né a scopo di lucro né appartenenti al settore pubblico, e che sono costituite per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, mediante lo svolgimento di una o più attività di interesse generale in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi. Alcuni esempi di organizzazioni appartenenti al Terzo settore sono le associazioni di promozione sociale, gli enti filantropici, le imprese sociali, incluse le cooperative sociali, le reti associative, le società di mutuo soccorso, le associazioni riconosciute e non riconosciute, le Fondazioni, le Cooperative sociali, le Organizzazioni di volontariato e gli altri enti a carattere privato diversi dalle società. Il Terzo Settore si differenzia dal settore privato profit-driven e dal settore pubblico, e si basa su una logica solidale, di cooperazione e di impegno sociale. Gli enti del Terzo settore, esercitano in via esclusiva o principale una o più attività di interesse generale per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Si considerano di interesse generale (art. 5 Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n. 117), se svolte in conformità alle norme particolari che ne disciplinano l'esercizio, le attività aventi ad oggetto:

a) interventi e servizi sociali

b) interventi e prestazioni sanitarie

c) prestazioni socio-sanitarie

d) educazione, istruzione e formazione professionale

e) interventi e servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni dell'ambiente e

all'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali

f) interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio

g) formazione universitaria e post-universitaria

h) ricerca scientifica di particolare interesse sociale

i) organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale

j) radiodiffusione sonora a carattere comunitario

k) organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso

l) formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica e al successo scolastico e formativo, alla prevenzione del bullismo e al contrasto della povertà educativa

m) servizi strumentali ad enti del Terzo settore resi da enti composti in misura non inferiore al settanta per cento da enti del Terzo settore

n) cooperazione allo sviluppo

o) attività commerciali, produttive, di educazione e informazione, di promozione, di rappresentanza di concessione in licenza di marchi di certificazione, svolte nell'ambito o a favore di filiere del commercio equo e solidale

p) servizi finalizzati all'inserimento o al reinserimento nel mercato del lavoro dei lavoratori

q) alloggio sociale, nonché ogni altra attività di carattere residenziale temporaneo diretta a soddisfare bisogni sociali, sanitari, culturali, formativi o lavorativi

r) accoglienza umanitaria ed integrazione sociale dei migranti

s) agricoltura sociale

t) organizzazione e gestione di attività sportive dilettantistiche

u) beneficenza, sostegno a distanza, cessione gratuita di alimenti o prodotti di cui alla legge 19 agosto 2016, n. 166, o erogazione di denaro, beni o servizi a sostegno di persone svantaggiate o di attività di interesse generale a norma del presente articolo

v) promozione della cultura della legalità, della pace tra i popoli, della nonviolenza e della difesa non armata

w) promozione e tutela dei diritti umani, civili, sociali e politici, nonché dei diritti dei consumatori e degli utenti delle attività di interesse generale di cui al presente articolo, promozione delle pari opportunità e delle iniziative di aiuto reciproco, incluse le banche dei tempi e i gruppi di acquisto solidale

x) cura di procedure di adozione internazionali

y) protezione civile

z) riqualificazione di beni pubblici inutilizzati o di beni confiscati alla criminalità organizzata

Obblighi formativi

Gli obblighi formativi nel Terzo settore dipendono dalle leggi e dalle normative nazionali di ciascun paese. In generale, le organizzazioni del Terzo Settore possono essere tenute ad adempiere ad obblighi formativi, ad esempio per acquisire le competenze necessarie alla gestione delle attività e alla pianificazione delle attività future, nonché per migliorare la loro efficacia nella risoluzione di problemi sociali. A seconda del paese e del tipo di organizzazione, i requisiti formativi possono consistere in percorsi di formazione specifici, tirocini, corsi di aggiornamento professionale, seminari o eventi di networking. In ogni caso, l'obiettivo finale della formazione è quello di formare operatori e di creare organizzazioni più competitive e capaci di perseguire i loro obiettivi sociali e ambientali. È importante pensare ad una formazione strategica del Terzo Settore, che non si limiti alla semplice trasmissione di aspetti e conoscenze economico/aziendali/fiscali verso gli operatori e le organizzazioni del Terzo Settore, all’attenzione certamente necessaria ai processi innovativi, alla qualità dei servizi e dei rapporti dentro le organizzazioni, ma ad una formazione che deve essere innanzitutto capace di comprendere il ricco insieme di aspetti valoriali, motivazionali che devono sottendere i servizi alla persona.

Normativa di riferimento

In Italia, la normativa di riferimento per il Terzo Settore è la Legge 11 agosto 1991, n. 266 (nota anche come Legge 266/1991) recante “Nuove norme sul volontariato”, che ha costituito un punto di riferimento fondamentale per l’accrescimento e l’organizzazione delle attività del terzo settore nel Paese. Inoltre, con la riforma del terzo settore e del volontariato del 2016, è stata emanata la Legge 6 giugno 2016, n.106 (nota anche come Legge 106/2016), che ha introdotto importanti innovazioni in materia di enti del Terzo Settore, impresa sociale, volontariato, solidarietà sociale e servizi per la famiglia e la persona. Infine, è presente anche il "Codice del Terzo Settore" introdotto con il decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, il quale ha stabilito le linee guida di questo settore e riordinato le diverse tipologie di enti riconosciuti, le modalità di assistenza, la disciplina fiscale e le relative sanzioni.

Ai Professionisti che avranno frequentato il corso sarà rilasciato l’Attestato di frequenza con profitto del Corso di Formazione Professionale nel Terzo Settore, che sarà inviato, tramite e-mail all’indirizzo indicato nel Modulo d’iscrizione.


Il corso ha una durata complessiva di 40 ore.

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