ORGANISMO DI MEDIAZIONE ISCRITTO AL N. 809 DEL REGISTRO DEGLI ORGANISMI CONCILIATIVI ED AL N. 427 DELL'ELENCO DEGLI ENTI DI FORMAZIONE ACCREDITATO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA

ORGANISMO DI MEDIAZIONE ISCRITTO AL N. 809 DEL REGISTRO DEGLI ORGANISMI CONCILIATIVI ED AL N. 427 DELL'ELENCO DEGLI ENTI DI FORMAZIONE ACCREDITATO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA

C’è un altro mondo nella Mediazione

La Mediazione interculturale

Il Mediatore Interculturale svolge attività di Mediazione tra cittadini immigrati e la società locale, promuovendo, sostenendo e accompagnando entrambe le Parti:

  • nella rimozione delle barriere culturali e linguistiche;
  • nella promozione sul territorio della cultura di accoglienza e dell’integrazione socio-economica;
  • nella conoscenza e nella pratica dei diritti e dei doveri vigenti in Italia, in particolare nell’accesso e nella fruizione dei servizi pubblici e privati.

Il Mediatore interculturale collabora con organismi ed istituzioni, pubblici e privati, nel processo di adeguamento delle prestazioni offerte all’utenza immigrata ed opera in tutte le situazioni di difficoltà comunicative e/o di comprensione tra persone di culture diverse, al fine di dissipare i malintesi o i potenziali conflitti dovuti ad un diverso sistema di codici e valori culturali.

Il Mediatore interculturale conosce i codici linguistici e culturali della popolazione migrante di riferimento.

  • Il mediatore interculturale e i suoi campi d’azione
  • Settore sanitario
  • Settore socioeducativo – culturale 
  • Settore sicurezza
  • Settore pubblica amministrazione
  • Settore impresa e autoimprenditoria

Caratteristiche

La Mediazione interculturale deve essere

  • Creatrice

        Nel senso che uno dei suoi fini è quello di suscitare tra persone o gruppi dei legami nuovi, che non esistevano prima, legami di cui beneficiano entrambe le          Parti chiamate in causa.

  • Rinnovatrice

        È nella misura in cui permette di migliorare i legami già esistenti tra le Parti della Mediazione, legami che si erano deteriorati o allentati prima del

        conflitto.

  • Preventiva

        È nel senso che anticipa e prevede il conflitto in gestazione tra persone o gruppo. Sapere dove si andrà a produrre il conflitto è molto importante per un                  buon Mediatore.

  • Curativa

        La Mediazione è ogni volta che un Mediatore entra in gioco quando il conflitto è già esistente e che assiste e aiuta persone e gruppi a trovare soluzioni, a                scegliere vie di uscita dal conflitto.

Di che si occupa

I compiti del Mediatore interculturale consistono nelle seguenti attività:

  • Analisi dei bisogni e risorse del beneficiario della Mediazione
  • Rilevazioni di informazioni circa la natura dei bisogni
  • Elaborazione di percorsi e di programmi di intervento per l’accesso al sistema dei servizi
  • Orientamento relazione utente immigrato/servizi
  • Erogazione di interventi formativi/informativi su servizi territoriali e relative procedure e regolamenti
  • Assistenza all’operatore dei servizi nella codifica della domanda espressa
  • Erogazione di interventi formativi/informativi a sostegno dell’integrazione sociale
  • Comprendere ed interpretare linguaggio e  significati  della  comunicazione  in lingua straniera
  • Ascoltare ed entrare in comunicazione con l’altro
  • Identificare e distinguere eventuali disagi dovuti anche alla dimensione vissuta e alla scarsa padronanza linguistica
  • Decodificare e trasmettere alle Parti coinvolte nel processo di comunicazione codici di comunicazione verbale e non
  • Fornire elementi di comprensione delle modalità comunicative e di relazione delle diverse culture
  • Individuare gli ostacoli che impediscono una efficace relazione comunicativa
  • Interpretare esigenze e bisogni delle Parti
  • Riconoscere le caratteristiche culturali, personali e professionali dell’immigrato quali risorse da valorizzare nei diversi contesti di riferimento
  • Trasferire alle Parti elementi conoscitivi della realtà storico-culturale e sociale dell’Italia e dell’Europa all’immigrato e alla persona italiana quella dell’immigrato
  • Esplicitare modelli e regole dei servizi di pubblica utilità pubblici e privati
  • Rendere consapevole l’immigrato dei propri diritti e doveri rispetto al contesto sociale di riferimento
  • Trasmettere all’operatore dei servizi elementi di conoscenza della cultura di cui l’immigrato è portatore
  • Tradurre bisogni e risorse proprie dell’individuo in programmi di intervento

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